
Per cambiare volto a una casa bastano pochi interventi, ma c’è una regola che è bene rispettare per essere soddisfatti del risultato finale: quando modifichiamo una stanza, manteniamo ben vigile lo sguardo d’insieme. Solo così riusciremo a conferire armonia all’ambiente domestico.
Trasformare casa senza ristrutturare? Per rinnovare gli ambienti con poca spesa basta ricorrere a pitture e finiture speciali. A volte può bastare una passata di rullo. Il colore, se usato con maestria, può servire a sottolineare un dettaglio architettonico, evidenziare una parete o trasformare l’intera abitazione.
L’impianto elettrico è composto da una serie di componenti fondamentali per il funzionamento del circuito stesso e da una dotazione che varia secondo l’ampiezza della casa. Per gli impianti elettrici nuovi la norma fissa tre livelli qualitativi. L’impianto elettrico è regolato dalla norma Cei 64-8 e dalla variante V3 del 2011 alla norma stessa. Con questa variante vengono dettate le regole precise sui limiti minimi prestazionali degli impianti elettrici per le nuove installazioni. Il primo aspetto da segnalare è che la potenza contrattuale impegnata, fornita al privato dall’azienda elettrica prescelta, viene diversificata in base alla superficie della casa: 3 kW (valore minimo per superfici fino a 75 mq) e 6 kW (valore minimo per superfici oltre i 75 mq). Naturalmente non è detto che l’utente debba impegnare i valori indicati, però l’impianto elettrico deve essere predisposto per accettare almeno queste potenze impegnate. Per quanto riguarda invece gli impianti elettrici esistenti, in genere dimensionati per 3 kW di potenza impegnata secondo la vecchia prassi, nel caso ci sia un utilizzo superiore di energia elettrica all’interno dello spazio domestico (per esempio si installa un piano cottura a induzione al posto dei classici fornelli a gas) si può incrementare l’utenza da 3kW a 4,5 kW o addirittura a 6 kW, tramite richiesta al gestore.
L’isolamento acustico è uno dei fattori che contribuisce maggiormente al comfort abitativo, perciò è molto importante che anche i solai divisori nelle abitazioni siano realizzati in modo da abbattere i rumori da calpestio. Di rado questo elemento divisorio è però in grado di fornire da solo un adeguato livello d’isolamento acustico, cioè di rispondere ai requisiti minimi di legge definiti dal DPCM 5-12-1997 che indica il livello minimo d’isolamento acustico degli edifici in base alla loro destinazione d’uso.